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L’Evoluzione del Biker

L’Evoluzione del Biker

La Mountain Bike è uno sport che non fa parte della cultura Italiana a differenza del ciclismo su strada; ma è sicuramente una disciplina che negli ultimi anni sta riscuotendo molto successo. Le “ruote grasse” trasmettono al Biker molteplici sensazioni come la fatica, la meraviglia nella scoperta della natura, l’adrenalina e spesso la soddisfazione nel superamento dei propri limiti.

Sono proprio queste le motivazioni che hanno portato molti nuovi utenti a provare la MTB, ad appassionarsi in maniera tale da iniziare quel percorso evolutivo di cui andremo a parlare in questo articolo che vuole diventare una forma di condivisione con chi ha già vissuto queste fasi e un accompagnamento a chi si sta avvicinando solo ora.

Le prime motivazioni che portano una persona ad avvicinarsi alla MTB derivano dall’attrazione di questo Sport dai tratti estremi che agli occhi di alcuni può sembrare come un modo sicuro di farsi male. Ancora oggi, dopo aver iniziato a praticare questa disciplina da oltre 10 anni, vedo mia moglie tirare un sospiro di sollievo nel vedermi rientrare a casa ancora integro.

Alcuni si avvicinano vedendo la bicicletta come un utile aiuto nel perdere peso e tenersi in forma, ignorando quanto possa diventare uno sport che crea dipendenza.

Altri provano la MTB perché trainati da amici che già lo praticano e trovano piacere nel condividere delle avventure immersi nella natura.

E il primo approccio arriva sempre con la scelta di un mezzo economico, una bicicletta che prendeva polvere in garage da oltre 10 anni o con l’acquisto di una prima MTB senza particolari caratteristiche tecniche.

Ricordo ancora la mia prima bici per la quale, spendendo circa 250€ (Rockrider) mi sembrava di aver fatto un acquisto folle senza rendermi minimamente conto che quello era solo un piccolo anticipo per una passione che ad oggi mi porta a mettere via ingenti somme per star dietro ad un mercato che ogni giorno ci offre qualcosa di nuovo.

Non è stato difficile trovare subito dei limiti legati a una trasmissione dai rapporti troppo lunghi e dei freni V-Brake che ho portato all’usura  in pochissime uscite. E’ stato così che neanche nel giro di due mesi ho deciso di acquistare una bici migliore con un cambio che mi ha permesso di affrontare quelle salite che ero costretto a fare a spinta con la mia prima MTB. I freni a disco idraulici mi hanno aiutato molto a gestire questa nuova bici ma ancora dovevo prendere consapevolezza che i limiti nell’affrontare le prime discese non erano tanto nel mezzo, ma nelle mie capacità tecniche.

Provavo molto piacere nella fatica e organizzavo dei giri in montagna fissando degli obiettivi legati anche alla velocità di scalata e la discesa su sassi, rocce, radici e fondi sconnessi mi metteva più ansia che altro; ma vedere alcuni amici affrontare la discesa in sella laddove io scendevo a piedi, mi ha fatto prendere maggiore consapevolezza di quanto sia un sport ad alta componente mentale e tecnica.

Era il periodo delle prime bici con ruote da 29” alle quali non ho saputo resistere e nel giro di circa 6 mesi ho cambiato nuovamente MTB acquistando una bici da XC (Scott Scale Elite 29”) che mi ha incentivato ulteriormente ad utilizzarla quasi ogni giorno. Pedalavo, mi allenavo e i tempi di percorrenza in salita si riducevano di giorno in giorno, scendevo di peso e mi sentivo vivo; ma in discesa continuavo a fare delle lunghe camminate!

Il mio primo giro All Mountain è stato una ulteriore svolta al mio modo di vedere la MTB; sentieri di alta montagna, lunghi tratti pedalati su single track sconnessi, l’alternanza del fondo tra prati, rocce, ghiaia e terra mi ha fatto soffrire con una bici che dava il meglio di sé nella scalata ma poco confort e aderenza in un ambiente decisamente Wild.

Neanche 3 mesi di utilizzo molto intenso della Scott e mi sono innamorato di una MTB che resterà sempre nel mio cuore: la Specialized Stumpjumper 29” FSR.

L’acquisto di questa bici è stata per me la prima svolta con la quale ho iniziato a provare piacere nell’esplorazione e non più su quei sentieri e carrarecce battute ogni giorno per le quali trovavo stimolo solo nella velocità di percorrenza.

Questa MTB mi trasmetteva confort e maggiore sicurezza ed da quel momento la velocità di scalata è passata in secondo piano rispetto alla voglia di avventura.

Ma i limiti in discesa continuavano a rimanere e capii che la soddisfazione di un giro All Mountain passa anche attraverso la capacità di affrontare in sella ogni tipo di ostacolo che la natura pone sui nostri percorsi. 

Ho iniziato ad osare di più, a lasciar scorrere un pò di più la bici su quei tratti dove di solito stavo con i freni tirati o scendevo a piedi; le prime cadute non sono tardate ad arrivare.

Ho iniziato a conoscere nuovi Bikers con maggiore esperienza che mi hanno aiutato molto a cambiare il mio approccio portandomi ad affrontare la prima esperienza in Bike Park; tutto ciò a circa due anni dal mio primo avvicinamento alla MTB.

Ricordo ancora le sensazioni della mia prima discesa in Bike Park…totalmente impedito, ma non mi rendevo conto che stavo iniziando a prendere consapevolezza che quella esperienza mi avrebbe dato tanto. Ogni discesa andava sempre meglio, prendevo sicurezza e iniziavo a rimanere in sella per tutta la percorrenza; chiaramente salti, ripidi e piste nere erano off-limits per me. 

Tornare sui sentieri montani dopo aver girato su un Bike Park mi ha trasmesso ulteriore piacere in tutte le fasi del giro, inclusa la discesa nella quale mi sentivo più sicuro per quanto ad oggi mi rendo conto che lo sviluppo delle mie capacità tecniche era solo all’inizio.

Ritengo ad oggi di aver commesso un errore ovvero quello di non prendere un Maestro che avrebbe saputo guidarmi meglio in un percorso di sviluppo delle capacità tecniche anche dal  solo punto di vista della sicurezza. 

Iniziai ad alternare giri All Mountain a Bike Park prendendo sempre più dimestichezza con la discesa e iniziando a provare la prime botte di adrenalina staccando le ruote da terra, anche se solo di pochi centimetri.

E la cosa bella sapete quale era? Erano passati 2 anni e non sentivo la necessità di cambiare bici!

Da questo, se tra voi che leggete questo articolo c’è qualcuno che si sta avvicinando a questo mondo solo adesso, mi sento di consigliarvi di fare un sforzo economico in più per l’acquisto di una prima MTB.

Questo vi consentirà di tardare il momento in cui il limite al vostro divertimento sarà la bici e non le vostre capacità, e in primis risparmiare denaro in prodotti che in alcuni casi, per quanto siano spacciati come MTB, sono adatti solo a passeggiate nel parco.

L’arrivo dell’Enduro mi ha portato a scoprire un nuovo mondo, nuove Trail Area sparse per il territorio nazionale dove veniva offerto il servizio di risalita tramite Bike Shuttle e dove i sentieri, per quanto curati, erano tutt’altra cosa rispetto alle piste battute di un Bike Park; single track con ostacoli naturali dove una bici performante non era più sufficiente per il superamento e la capacità tecniche diventavano una componente essenziale per la percorrenza.

E’ stato allora che ho cambiato MTB passando al segmento Enduro con geometrie più aggressive, escursioni più generose, tutto a discapito della pedalabilità. 

A questa prima bici da Enduro ne sono susseguite altre che non starò qui ad elencare ma voglio piuttosto posare l’attenzione su quella che era una mia nuova evoluzione come Biker.

L’alternanza dei luoghi di pratica, la compagnia di altri Bikers con maggiore esperienza e capacità mi ha portato ad evolvere di giorno in giorno verso quella direzione che identifica un amante della MTB vista in maniera ampia e completa.

Ad oggi la mia passione è la MTB e non una disciplina specifica!

Un vero appassionato di MTB pedala, porta la bici in spalla, fa All Mountain, frequenta i Bike Park, le Trail Area, affronta tutte le tipologie di sentiero e di ostacoli che gli si pongono davanti, ama la natura e rimane estasiato da i panorami che la natura ci offre.

Conosco molti appassionati di MTB che hanno affrontato questo percorso evolutivo scegliendo poi una disciplina specifica che più si addice alla loro personalità e alla propria attitudine.

In questo articolo non ho voluto parlare della componente agonistica e il mondo delle gare, non ho parlato di altre specialità quali il mondo della Trial Bike o Dirt che continuano a rimanere delle categorie di nicchia.

Ho affrontato quella fascia di amanti della MTB che va per la maggiore con peculiarità, eccezioni e differenze. Il numero di Bikers sta crescendo moltissimo anche grazie all’arrivo delle E-Bike che stanno democratizzato uno sport che faceva selezione in partenza a sfavore di coloro che non amano la fatica, il cuore sotto sforzo e le gambe che bruciano.

Ma con questo non voglio dire che la MTB vera è solo quella che si pedala ma anche la E-MTB ha i suoi pregi e peculiarità permettendo molte cose che con una bici normale non sarebbero possibili.

Se siete arrivati a leggere fino qui vuol dire che in qualche maniera tutte queste chiacchiere hanno trovato interesse e coinvolgimento.

Pertanto vi invito a commentare e condividere la vostra esperienza!!!

Buon Riding a tutti!

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